da un Discorso a Piazza Navona, aprile 1972
In nessun momento della sua vita il vecchio deve essere costretto a curvarsi, ad arrossire di vergogna, ad avere negli occhi lacrime di dolore, a sentire pietà di se stesso o cercarla negli altri per arrivare a nutrirsi e vestirsi decentemente. Egli deve avere per se stesso e per la compagna della sua vita la possibilità di trascorrere serenamente i restanti anni dell’ esistenza.
L’obiettivo deve essere perciò di garantire a tutti i cittadini anziani un livello delle pensioni e quei servizi sociali che diano loro la possibilità di essere fino all’ultimo giorno autosufficienti, indipendenti da tutti, anche dai familiari.
Ecco perché bisogna battersi, e noi ci battiamo, perché non ci sia più quel distacco, che in Italia è ancora così grande, quasi abissale, fra il salario e lo stipendio che si è ricevuto nell’ attività lavorativa e la pensione che si percepisce quando si cessa di lavorare.
Ecco perché noi ci battiamo al tempo stesso per lo sviluppo di un insieme di servizi sociali che concorrano ad assicurare all’anziano un tenore di vita decoroso, un aiuto costante per organizzare la sua quotidiana esistenza.