dall’intervista a Giampaolo Pansa, Corriere della Sera, giugno 1976
Lei insiste sempre sull’incontro, sullo «stare insieme agli altri»…
Sì. A sinistra alcuni dicono che la nostra pazienza nel cercare sempre l’unità è arrendevolezza o cedimento. Ma non vedono che la Dc e le forze più conservatrici si accaniscono proprio contro questa prospettiva di unità? E si accaniscono perché questa sarebbe la novità più grande degli ultimi trent’anni. Passare dalla divisione del paese all’unità: non c’è nessuna novità più nuova e più solida di questa. E non è per caso che proprio contro di essa si resista! Infatti, è una prospettiva reale, e non è astratta come quella della sinistra unita che da sola risolve tutti i problemi. Se fossimo appena appena settari, sarebbe il più grande regalo che potremmo fare alla Dc e a chi si oppone al cambiamento.