da un Articolo su Rinascita, aprile 1975
Il fatto decisivo è stato l’ingresso, per la prima volta nella nostra storia nazionale, di grandi masse popolari, unite, quali artefici di una svolta rinnovatrice nella vita del paese. La principale protagonista della Resistenza è stata la classe operaia che, nel corso della lotta di liberazione, ha saputo mobilitare e organizzare vaste masse contadine del Nord e del Centro, ampi strati di intellettuali, studenti e altri gruppi intermedi attorno agli obiettivi e alle battaglie condotte dalle formazioni partigiane e dai Comitati di Liberazione nazionale.
Nelle città e nelle campagne il consenso popolare fu vastissimo. Si creò, in sostanza, una nuova unità morale e civile degli italiani. Sul piano politico questa unità si espresse nella collaborazione fra tutti i partiti antifascisti e, in modo particolare, tra le forze che si raccoglievano dietro le bandiere dei comunisti, dei socialisti, degli azionisti, dei democristiani e di altri raggruppamenti democratici.
Tutti questi processi hanno dato alle istituzioni dello Stato e a tutta la vita politica basi del tutto nuove, di gran lunga più solide e più ampie di quante altre l’Italia aveva conosciuto in precedenza.
Vi fu dunque una rottura con il passato, ma vi fu anche una ricomposizione unitaria di forze diverse, protese a lavorare per la costruzione di un’Italia diversa dal passato.