Intervento al Comitato Centrale del Pci, luglio 1979
Nessuno nel nostro partito può pensare che l’opposizione sia di per sé un toccasana, una sorta di rimedio; che questa collocazione ci liberi o possa impegnarci di meno di fronte al cumulo grave e preoccupante dei problemi del nostro paese; che la nostra battaglia diventi di colpo più agevole, e consenta rapidi recuperi di consenso.
Essere opposizione, per un partito come il nostro e in un momento come questo significa innanzi tutto avere come punto di riferimento costante e preciso la realtà complessa, contraddittoria del paese e della crisi che esso sta vivendo; significa certo una sensibilità più acuta per tutte le ragioni e le situazioni di disagio, di malessere e quindi anche assumere in modo più diretto il compito di dare voce ed espressione politica alla protesta, alle esigenze di lotta, ma senza perdere e anzi aumentando ancora nell’orientamento, nell’iniziativa, nell’azione il carattere positivo e costruttivo della nostra politica, la funzione nazionale del nostro partito, il respiro europeo e di internazionalità della nostra linea.