dall’intervista a Luciano Barca, Rinascita, maggio 1980
Per cogliere tale possibilità occorre comprendere meglio che 1’estraneità dei giovani rispetto all’attuale assetto sociale non è solo materiale, ma culturale e ideale. Prendiamo la questione del lavoro.
Le forze conservatrici prospettano ai giovani, in modo peraltro limitato e precario (non dimentichiamo, soprattutto nel Mezzogiorno, 1’ampiezza della disoccupazione giovanile), una soluzione fondata sul lavoro, talvolta anche pagato discretamente, ma del tutto estraneo alla loro cultura e ai loro interessi.
Tale risposta non soddisfa l’aspirazione dei giovani a una nuova socialità e a relazioni umane più ricche. Spetta a noi collegare queste nuove aspirazioni dei giovani a un lavoro i cui fini siano più esplicitamente sociali.