L’Oblio per Pertini e il Tradimento del Fatto di Padellaro e Travaglio

Che il Ventennale di Sandro Pertini fosse destinato a cadere nell’oblio generale dei media, era cosa facile da prevedere, vista la scandalosa commemorazione con tanto di fiumi di inchiostro dei maggiori quotidiani nazionali, tutti in fila a riabilitare il corrotto solamente per assolvere moralmente e politicamente il corruttore. Sinceramente, non mi sono nemmeno stupito che Giovanni Minoli (apparso in prima serata su RaiDue un mese fa con uno speciale sul presunto e defunto statista garofanato) sia andato in onda all’una di notte su RaiTre, di modo che la platea degli spettatori fosse meno ampia (sarebbe subito balzato agli occhi anche del più stupido la differenza ideale, morale e politica tra Pertini e Craxi); addirittura si è riservato al Presidente della Repubblica più amato dagli Italiani un trattamento peggiore al Segretario di Partito più amato della Prima Repubblica, ossia Enrico Berlinguer, che nel giugno dell’anno scorso è andato in onda almeno in seconda serata su RaiDue, con Minoli che ne esaltava la modernità subito dopo la messa in onda dell’apologia del governo da parte di Angelino Alfano sul Tg2 10 minuti. Sandro Pertini, per la Rai, non si merita nemmeno la seconda serata, lo hanno spedito all’una di notte, senza tanti clamori; devo dire invece che, sebbene striminziti, i servizi dei Tg Rai erano fatti abbastanza bene (ma siamo sempre in rapporto 1 a 10 con quelli dedicati a Craxi per tutto il mese di gennaio); pure il Corriere, con grande sorpresa, ha almeno riportato la notizia in due trafiletti sulla sua homepage, così come Il Giornale di Vittorio Feltri, mentre Repubblica ieri non si è nemmeno degnata di riportare le parole di Napolitano sul suo predecessore.Ma ciò che mi lascia veramente disgustato e amareggiato è l’oblio che ha riservato alla vicenda “Il Fatto Quotidiano”, e cioè quello stesso giornale che un mese fa metteva in prima pagina le foto di Pertini, Berlinguer, Ambrosoli, Falcone, Borsellino, definendoli “I Nostri Eroi”, contro gli eroi del Berlusconismo, ossia Craxi e Mangano. Ebbene, che fine hanno fatto quegli eroi?Di certo non nelle pagine del giornale, né in quelle del numero di ieri (giorno del Ventennale), né in quelle di oggi, a parte nell’ottimo articolo di Travaglio, che lo cita (sic) solamente una volta per criticare Napolitano.   

Insomma, aldilà della retorica di parte e delle opinioni politiche, per quale motivo il direttore Antonio Padellaro, che ci ha abituato nei mesi scorsi al culto della memoria e al ricordo dei Grandi Vecchi, non ha ritenuto opportuno dedicare nemmeno una pagina, un tondino, un trafiletto al Ventennale di Sandro Pertini, dopo aver anch’egli dedicato “fiumi di parole” sul Decennale di Craxi?Ma il Fatto non era il giornale che dava le notizie? E se non sono una notizia le varie commemorazioni in tutta Italia in onore del Presidente, oltre a quella su facebook organizzata dal sottoscritto che ha raggiunto le 10.000 partecipazioni, non lo è nemmeno quella che Napolitano, dopo aver commemorato Craxi, elogi la coerenza morale di Pertini, senza che risulti un minimo incoerente?Insomma, cosa ha da dire la Redazione de “Il Fatto Quotidiano”, che vanta un Pantheon di così grande levatura morale e ideale, di fronte al vergognoso oblio riservato a Sandro Pertini? Non potevano forse aspettare Furio Colombo e Paolo Flores D’Arcais nelle loro repliche a Santoro (inutili e fin troppo stucchevoli quanto il teatrino di Travaglio), lasciando un po’ di caratteri in onore di un grande Presidente della Repubblica, Eroe della Resistenza Anti-Fascista, grande Leader Socialista?Evidentemente no. Ebbene, queste strumentalizzazioni di personalità come Pertini non mi piacciono, non mi sono mai piaciute. Quel che è certo è che da oggi “Il Fatto” non può più dispensare pagelle di coerenza e dirittura morale a nessun altro giornale, perché egli stesso ha nascosto una notizia, si è uniformato all’oblio mediatico. E questo è per me fonte di grande dispiacere e amarezza, visto che in questo giornale ci ho creduto fortemente, tanto da contribuire in larga parte alla sua campagna abbonamenti tramite EB.IT, il mio blog, le pagine fan di Berlinguer su facebook.Ebbene, sono profondamente deluso e amareggiato. Non ci si comporta così, non si mette in prima pagina Sandro Pertini e poi un mese dopo, nel Ventennale della scomparsa, non gli si dedicano nemmeno due righe.Avete perso un abbonato e un sostenitore. E vi assicuro che ne perderete molti altri, schifati, indignati e amareggiati come me.

11 commenti su “L’Oblio per Pertini e il Tradimento del Fatto di Padellaro e Travaglio”

  1. Sono abbonato a Il Fatto Quotidiano e lo leggo con interesse e assiduità. Considero il quotidiano di Antonio Padellaro semplicemente il migliore in Italia, non perché mi trovi sempre in accordo con le opinioni espresse dai giornalisti che vanta, ma semplicemente perché credo che rappresenti l’essenza del giornalismo d’inchiesta che in Italia abbiamo dimenticato da troppo tempo. Detto questo, se c’è una cosa che non si può rimproverare a Il Fatto Quotidiano e soprattutto al direttore Padellaro è la sordità di fronte alle critiche e alle richieste dei lettori. E’ una redazione, quella de Il Fatto, costantemente tesa verso il suo pubblico, pronta a raccogliere ogni genere di consigli, osservazioni, critiche. E di fronte alla grave assenza che lei ha giustamente fatto notare e aspramente criticato è senz’altro comprensibile la sua reazione. Ciò che la invito a fare è esprimere la sua giusta amarezza direttamente alla redazione del Fatto, in modo tale che essa possa giungere là dove è giusto che giunga una critica: al diretto interessato. Come lei stesso ha detto, è stato finora un sostenitore de Il Fatto come lo sono io e come lo sono i molti altri che sono rimasti amareggiati e stupiti da questa mancanza. Credo che proprio per questo motivo sia più giusto esprimere il proprio disappunto direttamente alla redazione, in modo da ricevere (speriamo) un riscontro. E’ un po’ paradossale (anche se comprensibile) che lei dichiari che a causa di questo (singolo) episodio non appoggerà né comprerà mai più il Fatto poche righe dopo aver ammesso che lo stesso Fatto Quotidiano è sempre stato in prima linea nel ricordare “i Grandi Vecchi” che tutti noi rimpiangiamo. Certo, in questo caso il giornale si è dimostrato manchevole. Vogliamo per questo ignorare che esso costituisce uno degli ultimi barlumi non di “pagelle di coerenza” per altri giornali, ma semplicemente di giornalismo e libertà?

  2. Ciao a tutti, sono un ragazzo di 22 anni e purtroppo pochi coetani della mia generazione non sanno neanche chi è Sandro Pertini o per lo meno ne ricordano vagamente. Ieri non c’è stato nessuno e dico nessuno che abbia commemorato il ventennale nel modo in cui meritava e cioè con uno speciale in prima serata, con un sevizio di almeno 10 min sui tg, a porta a porta dove ci ho sperato fino all’ultimo e invece il prepotente Vespa parla della principessa Sissi… Non ho vissuto in prima persona l’epoca del Presidente, ma informandomi e documentadomi ho saputo cosa è stato per la nostra nazione, cosa ha potuto rappresentare e soprattutto quanto sia stato amato. Lo dico con molta franchezza e sincerità: NON VOGLIO PIU’ VIVERE IN QUESTO PAESE! Andrea (Milano)

  3. Sono d’accordo nel criticare “Il fatto” per lo scandoloso oblio del ventennale della morte di Sandro Pertini e sono d’accordo a far presente ciò al direttore Padellaro. Non sono d’accordo invece nella conclusione di abbandonare per questo Il fatto. Un giornale non è una fede, molte cose che ha pubblicato non mi hanno trovata d’accordo e anche altre che ha omesso. Rimane in ogni modo il miglior quotidiano italiano, che dobbiamo leggere con costanza anche per criticarlo quando sbaglia, ma non abbandonarlo.

  4. Ciao a tutti,
    per carità, nulla da dire sulla grande caratura del nostro, credo, miglior presidente della repubblica dalla sua nascita, ma adesso attaccare “Il fatto quotidian”, che in più di un’occasione ha celebrato e ricordato a dovere la figura di Pertini, mi sembra veramente eccessivo e ingeneroso. Tanto più quando si afferma che si è equipartao agli altri quotidiani nascondendo una notizia. Sempre con il massimo rispetto per la figura dell’ex presidente della Repubblica, credo che in questi giorni ce ne siano state di notizie più importanti in questo marasma generale che stà colpendo l’Italia. Per me dunque non cambia niente nei confronti di un grande giornale (forse il migliore nel nostro bel paese) che dovremmo difendere con più forza e non attaccarlo con banali mancanze che sono ben lontane da infangare il buon nome dell’ottimo giornale e del suo direttore.
    Cordialmente, Alessio

  5. “Il Fatto Quotidiano” ha ricordato Sandro Pertini una sola volta: il 20 gennaio. Lo ha, con nostra grande gioia, messo nel Pantheon dei nostri Eroi. Eppure nel giorno più importante dal punto di vista simbolico, ha mancato l’appuntamento. Perchè? Aldilà dell’ottimo lavoro svolto dalla Redazione ogni giorno su cui nessuno discute, se era un problema di spazio, non si potevano posporre le repliche a Santoro di Colombo e Arcais e dedicare un ritratto a Pertini? Chi più chi meno lo ha fatto, addirittura il Giornale. Il Fatto Quotidiano NO. E questa è una grande mancanza. Sono questi gli appuntamenti che contano. Non sono banali mancanze, sono ERRORI GRAVI. Non puoi usare Pertini e vantarti di essere l’unico a ricordarlo, in funzione anti-craxiana, e quando arriva il momento di commemorarlo, ci si tira indietro. Questo non è corretto. Ho scritto alla Redazione, non ho avuto riscontro. Per questo ho reso pubblico il dissenso, visto che questo sito, tramite la fanpage di Berlinguer, ha contribuito nella prima fase di costruzione del giornale in maniera poderosa.

  6. Ribadisco che giudico la cosa una mancanza, anche grave…Ma mi viene anche in mente che forse è ancor più apprezzabile che un Pertini o un Berlinguer vengano ricordati con grande ammirazione soprattutto in tempi non sospetti, e non nelle giornate di celebrazione in cui tutti bene o male danno aria alla bocca (perfino Il Giornale, dimostrando una faccia tosta e una meschinità degna del suo capo e ispiratore).
    E con questo, ripeto, non intendo giustificare il Fatto: ricordare Pertini nel giorno del ventennale della sua scomparsa sarebbe stato giusto e doveroso, e non è stato fatto. E comunque resto convinto che nei prossimi giorni uscirà qualcosa, certo forse con ritardo, ma uscirà.

  7. COME HO DETTO IN UNALTRO blog non stupitevi se i grandi personaggi Socialisti o Comunisti che siano non vengono commemorati,se a sinistra si dice che il comunismo e il socialismo(quello vero)erano sbagliti e sono morti,perchè commemorare delle persone che hanno lottato per un ideale sbagliato?TUTTI I PERSONAGGI con ideali forti erano scomodi,troppo spesso citiamo affermazioni ad effetto a seconda di quello che ci fa comodo in quel momento estrappolando da vari discorsi, quello che viene fuori è un imagine non completamente reale del personaggio.Ad esempio Anche da Pier Berlinguer viene citato spesso per la quetione morale lui stesso in un suo filmato ha dichiarato che la questione morale è importante se messa in un contesto generale ma se prese singolarmente ci sono cose ben più importanti.Io so cosa voleva dire,che se si eliminava la corruzione a tutti i liveli c’era più equita economica ma il problema politico rimaneva,se c’era un padrone onesto che si atteneva ai contratti pagava tutte le tasse rimaneva un padrone che sfruttava il lavoro a suo vantaggio.Lui questo lo credeva veramente e per questo era comunista e non social democratico.tutti dicono che il comunismo e il socialismo sono vecchi ma il capitalismo è più vecchio e allora?Purtroppo dove c’è stato il socialismo reale è stato svuotato dei suoi valori più importanti,ma l’idea è molto giovane e soprattutto coraggiosa per questo fa paura.

  8. In realtà Berlinguer non lo cito solamente per la Questione Morale… XD Altrimenti non avrei costruito questo sito con le mie sole forze!
    Nessuno ha detto qui che il socialismo è superato (non è mai stato applicato e messo in opera veramente), mentre il comunismo, che si configura più come dimensione economica che politica (Marx diceva che la politica è una sovrastruttura dell’economia) in aggiunta ai valori del socialismo, HA FALLITO storicamente. Detto ciò, ha fallito anche il capitalismo inteso come liberismo sfrenato. Infatti la soluzione è un mercato regolato che garantisca bene o male il benessere di tutti, coniughi giustizia sociale e libertà, difendendo la democrazia: perchè se la gente mangia e sta bene, non si abbandona al ducetto di turno.
    La Questione Morale è l’epicentro di ogni male per un semplice motivo: se non si risolve, collassano le istituzioni democratiche, economiche e sociali. Quante Repubbliche devono collassare prima che qualcuno lo capisca?

  9. perchè lo stesso Berlinguer ha detto che la questione morale se presa in un contesto generale ha senso da sola è insufficente .vedi è questione di priorità berlinguer pensava che prima bisognava cambiare il sistema poi il resto veniva da sè.se.Per favore non dirmi che il sistema socialista ha fallito,la storia insegna di non guardare periodi brevi,la lotta fra ricchi e poveri è sempre esistita fin dai tempi dei romani.leggere la storia con gli occhi degli studiosi non sempre si avvicina alla realtà.se un giorno ritornasse in Italia IL COMUNISMO DI bERLINGUER gli storici e i sociologi sarebbero i primi a dire che prima o poi il comunismo doveva torare per poi smentirsi se fallisse.

  10. Caro Pierpaolo,
    premesso che apprezzo tutto lo sforzo e la passione che impieghi per aver creato e fatto crescere un sito importante, ricco di materiale e, soprattutto, aperto alle discussioni intelligenti, mi premetto di dissentire o almeno di non condividere in pieno la tua posizione in merito a Padellaro, il Fatto e l’oblio su Pertini (almeno quello nel giorno del Ventennale). Tu usi il termine disgusto verso questa colpevole dimenticanza del Fatto. Ma, scusami, non credi che quest’atteggiamento sia troppo talebano nei confronti di un quotidiano che dimostra giorno dopo giorno la sua libertà di espressione, l’indipendenza dei giudizi verso editori più o meno palesi, il suo impegno civico, il suo giornalismo d’inchiesta e potrei ancora continuare. Tu, volente o nolente, caro Pierpaolo, hai una grande responsabilità che ti deriva dall’essere un personaggio che fa opinione; hai un sito su Enrico Berlinguer, pagine su facebook, contatti quotidiani con persone attente ai problemi del Paese, sensibili (direi molto sensibili) alla questione morale ed al degrado dei valori che ci vengono continuamente propinati da certa stampa e da cert’altra peggiore TV. Ora, dall’alto di questa responsabilità che, ovviamente, ti attribuisco in positivo, sparare a zero su un quotidiano come il Fatto lo vedo pericoloso, improduttivo e, peggio, lo interpreto come un regalo che fai a tutti coloro che denigrano i comportamenti massimalisti, totalitari. Il tuo dichiarare pubblicamente che non comprerai più il Fatto, fatte salve le tue personali opinioni che rispetto, aggiunge soltanto ulteriore confusione in chi, a sinistra, non trova più quella chiarezza di ideali, quello spirito di appartenenza e quell’accomunarsi in valori che tu, egregiamente, rappresenti quotidianamente con il tuo lavoro. Chiudo con un consiglio (per quello che può valere): cerca di essere meno inflessibile verso chi, come te, come noi, prova quotidianamente a riportare il nostro Paese verso quei valori che sembrano ormai desueti e fuori moda ma che invece hanno permesso all’Italia di uscire dal Fascismo, aver espresso un periodo come la Resistenza di cui Sandro Pertini è a tutti gli effetti Padre Nobile e, soprattutto, hanno permesso a me, te, il Fatto e tutti noi di poterci ancora permettere il lusso di parlare liberamente, scambiarci opinioni ed insegnare ai nostri figli la bellezza dei Valori (con la V maiuscola) che l’Italia della Resistenza ha saputo trasmetterci, anche a duro prezzo. Quidi, caro Pierpaolo, guardia alta anche tra noi compagni, critichiamo pure il Fatto, Travaglio e Padellaro, ma, per favore, non spariamoci tra noi che siamo sempre meno e sempre più confusi…. con stima ed affetto Enrico

  11. Prima di questo articolo ci sono stati contatti frequenti con la Redazione del Fatto, nella persona di Sandra Amurri: prima di scriverlo e pronunciarmi sul fatto di non rinnovare l’abbonamento (non di comprare mai più il Fatto), ho inviato svariati messaggi il 24 febbraio per chiedere spiegazioni sul perchè dell’oblio riservato a Pertini, pensando che si sarebbe riparato l’indomani, il 25 febbraio, riportando le parole di Napolitano. Così non è stato. Così ho pubblicato questo articolo “forte” anche per suscitare una reazione, sperando che il 26 almeno qualcosa sul Fatto apparisse. Nulla. Ho ricevuto solo un commento di Sandra che mi spiegava come le pagine del Fatto siano solo 24 e loro hanno troppe cose da scrivere. Alla mia replica, citandogli notizie da rotocalco o polemiche a quattro che potevano essere posticipate, non mi ha più risposto. Ho trovato veramente sciocco da parte del Fatto mancare un appuntamento così importante. Non penso poi di fare “opinione” quanto altri che scrivono, nè mi ritengo così importante. Sono intransigente con gli avversari, perchè mai non dovrei esserlo con gli amici? Se sbagliano, lo dico. E sono convinto che altri farebbero lo stesso.

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